Ultima modifica: 11 Ottobre 2019
ISTITUTO COMPRENSIVO 13 BOLOGNA > Avvisi > Mostra: Che Razza di Storia. Come il razzismo non invecchia mai. – Museo della Resistenza – dal 07 al 20 novembre 2019

Mostra: Che Razza di Storia. Come il razzismo non invecchia mai. – Museo della Resistenza – dal 07 al 20 novembre 2019

 

Mostra

Che Razza di Storia.

Come il razzismo non invecchia mai

 

organizzata dall’Istituto Parri, Centro Studi Amilcar Cabral, ExAequo Soc. Coop. e Cospe Onlus.

 

 

La mostra sarà allestita presso il Museo della Resistenza di Bologna in via Sant’Isaia 18 e rimarrà aperta dal 7 novembre al 20 dicembre.

L’ingresso libero alla mostra è previsto dal Lunedì al Venerdì con orario 15.30 – 18.30; il sabato con orario 10 – 13.

La mostra si divide in due parti.

 

Nella prima parte viene allestita un’antologia de L’offesa della razza che prende in considerazione il razzismo e l’antisemitismo che si svilupparono in Italia durante il ventennio fascista. Questa sezione cerca di unire due esigenze ugualmente importanti: offrire una approfondita ricerca storiografica sul razzismo fascista e allo stesso tempo comunicare i suoi risultati al pubblico non specialista, utilizzando la materialità delle fonti documentarie come antidoto alle pubbliche rimozioni e ai revisionismi interessati. L’esposizione segue i due filoniprincipali del razzismo fascista: quello coloniale e quello antisemita. Della mostra originale del 2005 in questa occasione verrà esposta una antologia comprendente circa la metà dei pannelli.

 

 

 

Nella seconda parte, a fianco di questa esposizione storico documentaria, verrà allestito un secondo percorso espositivo fotografico che racconta le storie dei migranti nell’Europa del presente, valorizzando recenti esperienze e lavori di fotografi, studiosi e attivisti per i diritti civili. In questa sezione compaiono le immagini tratte da Sguardi complici di Mattia Fiore sul campo migranti di Calais, le foto del campo di Idomeni sulla “rotta balcanica”, immagini di campi rom di Luciano Nadalini, quelle sulla frontiera di Ventimiglia di Angela Mazzetti e Domenico Fantini, alcuni scatti che hanno accompagnato la ricerca antropologica di Barbara Pinelli e di Luca Ciabarri sulle storie che seguono l’approdo in Sicilia, infine altre istantanee sui lavori agricoli in Basilicata.

L’allestimento quindi invita a riflettere sul presente senza separarlo dal passato, cercando di valorizzare la contestualizzazione storica di entrambi i processi. L’iniziativa è pensata per tutta la cittadinanza e soprattutto per le scuole, offrendosi come “libro pubblico illustrato”, punto d’appoggio e di stimolo per una didattica che combini analisi del presente e consapevolezza della dimensione storica.

 

 

In allegato le locandine dell’evento: